PREOCCUPAZIONE PER LA POSSIBILE
FALSIFICAZIONE DELLE NOSTRE IMPRONTE
I sistemi biometrici ci permettono di dimenticare le nostre password in luoghi senza chiavi, per accedere o sbloccare qualcosa come codici del bancomat perché sono codificate nella nostra anatomia. Tuttavia, sorgono problemi di sicurezza quando mostriamo le nostre password o le nostre chiavi, o quando depositiamo le nostre impronte digitali sul bordo di un bicchiere. Ognuno di questi scenari ci lascia aperti all'attacco. Il phishing è un attacco a livello di sensore in cui un campione biometrico viene sostituito da un campione di un impostore. Diverse ricerche dimostrano che è possibile falsificare o ingannare una varietà di scanner di impronte digitali utilizzando semplici stampi di plastica, argilla, Play-Doh, silicone o materiali gelatina.
Per combattere il furto d'identità, i metodi di rilevamento della vita di un’impronta si misurano i segni fisiologici per garantire che vengano catturate solo le dita vive per la registrazione o l'autenticazione.
Bisogna chiarire che tra scanner capacitivi CC, elettro-ottici e vari scanner ottici, le variabili di prestazioni sono diverse, probabilmente dovuta alle differenze nella qualità delle immagini catturate e altri dati come la temperatura, reticolo venoso ecc.
In breve, i sensori biometrici delle impronte digitali attuali possono essere facilmente ingannati da falsi attacchi. Tuttavia, esistono nuovi hardware e i loro algoritmi possono adattarsi ai sistemi biometrici esistenti che possono garantire sicurezza dei propri dati biometrici.
Il rilevamento vitale delle nostre impronte è una tecnologia cruciale che favorirà una maggiore accettazione della biometria nella popolazione generale, solo migliorando la sicurezza.
Testo a cura di Dott. Luigi Bisogno
Immagine prelevata da WEB